Wednesday 16 November 2011

racconti erotici

Racconti erotic  mi viene in mente mentre mi aggrappo alle tue ossa iliache, così sporgenti e invitanti, per sostenermi meglio mentre ti lecco. La lingua è lenta, il tuo gusto sapido e la luce di questa cameretta un po’ troppo invadente: l’illuminazione quasi monacale dell’unico faretto sopra il letto segna tutte le imperfezioni della tua pelle -un tracciato luminescente di graffi sull’addome, i segni arrossati della depilazione.
Sono inginocchiata sul parquet freddo e questa mi sembra una strana confessione sciorinata direttamente nelle tue viscere sotto forma di piacere: ad ogni movimento della mia bocca corrisponde un tuo mugolio, il sussulto vivace degli occhi che guardano insistentemente il soffitto e le scosse tellurgiche brevi dei tuoi capezzoli eretti. Sembri fatta di gelatina -i movimenti si propagano nella carne fino ad arrivarmi in riverberi attutiti conto le dita: sei la fetta di torta che ordino al ristorante la domenica, già sazia, e mi rimarrai sullo stomaco tutto il pomeriggio.




Racconti erotici di Stefano è troppo profondo per il piccolo bagno in cui è rinchiuso da oltre mezz’ora, l’aria comincia a mancare, è satura di fiato, di odore di sesso. La schiena appoggiata al muro, i pantaloni arricciati intorno ai polpacci come tende cadute, i boxer appena abbassati a liberare quello che serve, quello che basta per far svanire poco a poco la rabbia che ha dentro. La camicia è sudata sul petto, ogni tanto un lembo si impiglia sul prepuzio e dà un piccolo strappo, interrompe il ritmo della mano con un dolore improvviso. Allora Stefano si stacca dal muro, allarga un poco i piedi sulle piastrelle anni sessanta, scrocchia la spina dorsale, ritrova la posizione addossata alla parete. La mano riprende a scivolare, controllata, progressiva. Dietro agli occhi chiusi le immagini di poco fa, nell’ufficio della dirigente. Lui seduto nella poltroncina di pelle, e al di là di una sterminata scrivania lo sguardo glaciale della dottoressa Cicconi, i suoi occhiali da miope, la camicetta così abbottonata da spegnere ogni fantasia.Racconti erotici che parla, monotona, inarrestabile, chirurgica, di colpe, responsabilità, standard aziendali, protocolli da seguire senza deviazioni. E la rabbia che sale, si fa spazio nel petto, dilaga nelle venuzze del viso